In via di prima approssimazione il gruppo parlamentare può essere definito come «l’unione dei membri di un ramo del Parlamento appartenenti allo stesso partito che si costituiscono in unità politica con un’organizzazione stabile ed una disciplina costante di gruppo» (G.U. Rescigno).
Come ha sottolineato lo stesso Autore artefice di questa definizione, la formula in esame, pur essendo in linea di principio corretta, necessita peraltro di essere integrata sulla base di un ulteriore aspetto che caratterizza sovente la prassi concreta, vale a dire la non necessaria coincidenza fra partito e gruppo parlamentare.
Basti pensare, sotto questo profilo, che possono esistere gruppi non corrispondente a nessunpartito o a più partiti contemporaneamente.
In secondo luogo, possono esserci partiti i cui parlamentari non possono costituirsi in gruppo secondo le regole poste dai regolamenti parlamentari.
I gruppi parlamentari nell'esperienza europea
Nell'ambito del diritto parlamentare comparato è possibile individuare due fondamentali filoni in tema di gruppi parlamentari:
§ i Regolamenti delle Assemblee dell’Europa continentale, i quali disciplinano dettagliatamente il fenomeno dei gruppi parlamentari;
§ l’esperienza del Regno Unito, nella quale i parliamentary parties sono pressoché interamente regolati a livello convenzionale.
Muovendo dagli ordinamenti del primo tipo, occorre innanzitutto rilevare quelle che sono le caratteristiche comuni di questo filone, al di là delle peculiarità di ciascun ordinamento. Un primo aspetto comune è costituito dalla tendenza di operare una riduzione della dispersione rappresentativa, perseguendo nella composizione dei Gruppi l’obiettivo di un equilibrio duraturo fra consistenza numerica e coesione ideale e programmatica. Per assicurare il raggiungimento di questo scopo, i Regolamenti parlamentari continentali intervengono su due diversi livelli: su un piano quantitativo, innanzitutto, è normalmente prevista una soglia minima di composizione numerica dei Gruppi che varia da caso a caso (in genere tale soglia è compresa fra il 3,5% circa ed il 5% dei membri dell’Assemblea); in secondo luogo, sotto un piano qualitativo (o della rappresentatività) i Regolamenti prevedono alcune deroghe al requisito della consistenza numerica minima, la previsione di forme alternative di aggregazione e l’imposizione di limiti alla mobilità fra i Gruppi.
Quanto al filone "Westminster", il leader ha il controllo del “partito parlamentare” attraverso il Chief Whip, figura a cui spetta la responsabilità materiale della gestione e dell’organizzazione dei lavori parlamentari. A tale figura fa poi riferimento l’intera squadra dei Government/Opposition Whips, i quali fungono da raccordo fra la base parlamentare ed il vertice del partito: da un lato, infatti, essi esercitano il controllo dei Backbenchers; dall’altro, essi riferiscono al leader le opinioni che si formano all’interno della Camera.
Storia dei gruppi parlamentari in Italia
I “gruppi politici” con il tradizionale nome di “ufficio” entrano nel Parlamento italiano dopo la riforma del regolamento della Camera dei Deputatinel 1920, la quale seguì la modificazione in senso proporzionale della legge elettorale. Per effetto di queste due innovazioni (legge elettorale, riforma regolamentare), il Parlamento liberale dei “notabili” si trasformò dunque nel Parlamento dei “partiti”, la cui proiezione naturale era costituita per l’appunto dai gruppi parlamentari. La riforma del 1920 ha avuto però vita breve: in seguito alle elezioni del 1924, la mozione Grandi cancellò gruppi e commissioni della Camera, segnando il tramonto delle istituzioni rappresentative. E tuttavia, i motivi ispiratori ed i contenuti della riforma del 1920 verranno richiamati dall’Assemblea Costituente, la quale darà un riconoscimento diretto in Costituzione ai Gruppi parlamentari. La grande riforma regolamentare del 1971, nell’ambito della riflessione sulle procedure delle “democrazia concertata”, valorizzerà ulteriormente il ruolo dei gruppi parlamentari, riconoscendoli come vere e proprie articolazioni politiche fondamentali. Come è stato scritto nella relazione sulla riforma regolamentare del ’71 della Giunta per il regolamento della Camera dei deputati, uno dei principali motivi ispiratori della riforma è appunto la «reale necessità di una Camera organizzata per gruppi e dai gruppi».
La disciplina dei gruppi parlamentari nell'ordinamento italiano.
La disciplina dei gruppi, nel nostro ordinamento, va ricercata anzitutto in due disposizioni costituzionali che toccano, sia pure incidentalmente, il tema in questione: il terzo comma dell’art. 72 («il Regolamento può stabilire i casi e le forme in cui l’esame e l’approvazione dei disegni di legge vengono deferiti a Commissioni, anche permanenti, in modo da rispecchiare la proporzione dei gruppi parlamentari») ed il secondo comma dell’art. 82 («le Commissioni d’inchiesta sono formate in modo da rispecchiare la proporzione tra i vari gruppi»). Alle due norme sopra indicate si aggiungono poi le indicazioni che indirettamente possono ricavarsi dall’art. 49 Cost. («tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale») e dall’art. 67 Cost. («Ogni membro delParlamento rappresenta la nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato»). In particolare, quest’ultima disposizione segna la rottura con quelle esperienze costituzionali che, allo scopo di mantenere la disciplina interna ai gruppi, avevano invece adottato la famigerata “clausola cecoslovacca”. Il divieto di mandato imperativo importa quindi, sotto il profilo giuridico, che nessuna conseguenza può derivare a carico del parlamentare per il fatto che egli abbia votato contro le direttive del proprio gruppo parlamentare.
Si considerino ora i Regolamenti della Camera e del Senato. In particolare, essi stabiliscono:
§ una condizione numerica minima per la costituzione dei gruppi, ossia venti deputati (dieci senatori a Palazzo Madama), salvo diversa autorizzazione dell’Ufficio di Presidenza (Consiglio di Presidenza) in presenza dei requisiti stabiliti dall’art. 14 secondo comma R.C. (art. 14 quinto comma R.S.);
§ l’obbligatoria iscrizione al Gruppo misto per i parlamentari non appartenenti ad alcun Gruppo;
§ la possibilità di costituire all’interno del Gruppo misto delle “componenti politiche”;
§ l’elezione degli organi direttivi dei Gruppi parlamentari secondo le modalità previste dall’art. 15 e 15bis R.C. e dell’art. 15 RS..
I gruppi parlamentari sono poi presenti nella legislazione ordinaria, specialmente in un settore strategico come quello della comunicazione e dei rimborsi elettorali.
Le disposizioni richiamate, costituzionali, legislative o regolamentari, vanno infine unite con il cospicuo corpus di fonti non scritte che caratterizzano il diritto parlamentare (giurisprudenza parlamentare, prassi, consuetudini, convenzioni). Si pensi, per esempio, alla convenzione in base alla quale il Capo dello Stato nelle consultazioni per la formazione di un nuovo Governo è solito convocare le delegazioni dei gruppi parlamentari.
http://it.wikipedia.org/wiki/Gruppo_parlamentare
Traducción Automática.
En una primera aproximación, el grupo parlamentario puede definirse como "unión de los miembros de una rama del Parlamento que pertenezcan al mismo partido que están en la unidad política con una organización estable y la disciplina de grupo constante" (GU Rescigno).
Como lo señala el mismo autor, el autor de esta definición, la fórmula en cuestión, aunque, en principio, correcta, sin embargo, debe ser integrado de acuerdo a un aspecto que a menudo caracteriza la práctica real, es decir, la conexión necesaria entre los partidos y grupos parlamentarios.
Basta pensar, en este sentido, que puede haber grupos que no correspondan a ninguna de las partes o más partes de forma simultánea.
En segundo lugar, puede haber partes cuyo grupo parlamentario se puede establecer de conformidad con las normas establecidas por las normas parlamentarias.
Grupos del Parlamento Europeo en la experiencia
Según la ley parlamentaria se puede comparar a identificar dos elementos clave en términos de los grupos parlamentarios:
Órdenes de las Asambleas de la Europa continental, que regula en detalle el fenómeno de los grupos parlamentarios; la experiencia del Reino Unido, en el que los partidos parlamentarios son casi totalmente regulada por la Convención.
Pasar de las ordenanzas del primer tipo, en primer lugar hay que señalar que estas son características comunes de esta línea, más allá de las particularidades de cada solicitud.
El aspecto común primero es la tendencia a una reducción de los primeros representantes de la composición de los grupos de alcanzar el objetivo de un equilibrio sostenible entre la cohesión numérica y el ideal y programático.
Para garantizar el logro de este propósito, las normas parlamentarias continental participan en dos niveles diferentes: a nivel cuantitativo, en primer lugar, es normalmente un mínimo de fuerza numérica de los grupos varía de un caso a otro (umbral generalmente esto es entre aproximadamente el 3,5% y el 5% de los miembros de la Cámara), y en segundo lugar, en términos de calidad (o representante)
Reglamento establece determinadas excepciones a la exigencia mínima de la abundancia, la provisión de formas alternativas de agregación el "imposición de límites a la movilidad entre los grupos.
En cuanto a la presentación de "Westminster", el líder tiene el control del partido "parlamentario" a través del Jefe Whip, una cifra que es responsable de la gestión de materiales y organización del trabajo parlamentario.
En esta figura a continuación se refiere a todo el equipo de Gobierno / Oposición látigos, que sirven de conexión entre la base y los dirigentes de los partidos parlamentarios: por un lado, ejerce el control de bancadas
Por otra parte, se refieren que conduce a las opiniones que se forman en el interior de la cámara.
Historia de los grupos parlamentarios en Italia
Los "grupos políticos" con el nombre tradicional de "Oficina" entrar en el Parlamento italiano tras la reforma del Reglamento de la Cámara de Representantes en 1920, que siguió el cambio de dirección en proporción a la ley electoral.
El efecto de estas dos novedades (la ley electoral, reforma de la reglamentación), los notables del Parlamento liberal se ha cambiado tanto, al hablar de las "partes", cuya proyección natural fue hecha precisamente por los grupos parlamentarios.
La reforma de 1920 fue de corta duración, sin embargo: después de las elecciones de 1924, la propuesta de eliminar grandes grupos y comités de la Cámara, que marca el declive de las instituciones representativas.
Sin embargo, las razones de fondo y el contenido de la reforma de 1920 será invocado por la Asamblea Constituyente, que dará un reconocimiento en la Constitución a los grupos parlamentarios.
La gran reforma de la reglamentación de 1971, como parte del debate sobre los procedimientos de la "democracia Concert" aumentará aún más el papel de los grupos parlamentarios, reconociéndolos como las articulaciones verdaderas políticas fundamentales.
Como se ha escrito en el informe sobre la reforma de la reglamentación de la 71 Comisión de Reglamento de la Cámara de Diputados, una de las principales razones de la reforma es precisamente la "necesidad real de una habitación en grupos y grupos".
La disciplina de los grupos parlamentarios al italiano
La disciplina de los grupos en nuestro sistema, que se encuentran principalmente en dos disposiciones constitucionales que se refieren, aunque de manera incidental, el tema en cuestión: el párrafo tercero del art. 72 ( "el Estatuto podrá establecer las circunstancias y la forma en que el examen y aprobación de proyectos de ley se remitirá a las comisiones, incluidas las comisiones permanentes, para reflejar la proporción de los grupos parlamentarios») y el párrafo segundo del artículo . 82 ("comisiones de investigación están formados para reflejar la proporción entre los diversos grupos").
En los dos anteriores procedimientos se añaden los signos que, indirectamente, puede inferirse del art. 49 Constitución ("Todos los ciudadanos tienen derecho a asociarse libremente en partidos para concurrir con métodos democráticos para determinar la política nacional") y el arte. 67 Constitución ("Todos los miembros del Parlamento representa a la Nación y ejerce sus funciones sin un mandato imperativo alguno").
En particular, esta última disposición representa una ruptura con la experiencia constitucional que, a fin de mantener la disciplina interna del grupo, en cambio, había adoptado la famosa "cláusula de Checoslovaquia.
La prohibición de las importaciones de manera obligatoria legalmente, no hay ninguna conclusión que puede surgir en contra del diputado por el hecho de que votó en contra de las directivas de su grupo parlamentario.
Ahora considere el Reglamento de la Cámara y el Senado.
En particular, concluyen: un requisito numérico mínimo para la formación de grupos, es decir, veinte diputados (diez senadores en el Senado), a menos que sea autorizado por la Oficina de la Presidencia (Consejo Presidencial), en presencia de los requisitos establecidos por el art. 14 segundo párrafo R.C. (Artículo 14, párrafo quinto, R.S.);
la afiliación obligatoria al Grupo Mixto de los diputados no pertenecen a ningún grupo;
de la posibilidad de establecer en el grupo mixto de "elementos políticos";
de la elección de los órganos rectores de los Grupos Parlamentarios en la forma prescrita por el artículo. 15 y 15 bis R.C. y el artículo. 15 RS ..
Los grupos parlamentarios también están presentes en la legislación ordinaria, especialmente en un sector estratégico como la comunicación y la elección de reembolso.
Las disposiciones mencionadas, constitucionales, legislativas o reglamentarias, se unió finalmente con el cuerpo sustancial de las fuentes no escritas que caracterizan a la ley parlamentaria (las prácticas de la ley parlamentaria, los hábitos, las convenciones).
Consideremos, por ejemplo, el Convenio por el cual el jefe de Estado en las consultas para la formación de un nuevo gobierno suele ser convocadas las delegaciones de los grupos parlamentarios.